Feb 162012
 

SCARLINO “Come promesso dai nostri attuali amministratori, fin dai tempi della campagna elettorale, e come richiesto da alcune associazioni di cittadini, finalmente, il 20 dicembre scorso, è stata deliberata dal Consiglio provinciale l’istituzione di un “Osservatorio ambientale” già chiamato ‘Agenzia di monitoraggio’” ad annunciarlo è l’Associazione Lavoro Ambiente e Salute che raggruppa cittadini di Scarlino e Follonica  appartenenti a tutti gli schieramenti politici. “Quello che diremo pertanto – spiegano – è rivolto non tanto ad un partito o coalizione, bensì a come certi amministratori, che se pure devono decidere, lo fanno rifiutandosi, nei fatti, di dialogare con i cittadini benché, ipocritamente, dichiarino l’esatto opposto. Vogliamo ricordare l’operato della Provincia quando, in una scelta ampiamente condivisa da tutti, affidò a Rabitti la valutazione dei presupposti e della correttezza delle procedure, utilizzate per l’avvio della combustione dei rifiuti nell’inceneritore di Scarlino Energia. Al termine dello studio vennero ignorate le conclusioni di Rabitti, perché evidentemente contrastavano con scelte ormai decise, e fu affidato un secondo incarico ad un altro tecnico. Le conclusioni di quest’ultimo furono poi accettate “senza nei fatti effettuare una analisi critica e di confronto” come stigmatizzato nelle ben note sentenze del Tar prima e del Consiglio di Stato poi”. “Il tema dell’osservatorio – prosegue l’Associazione Lavoro Ambiente e Salute – questa volta è diverso,ma il modo di procedere sempre lo stesso: dichiarazioni d’intenti in linea con le aspettative dei cittadini, condivisione di approccio al problema e subito dopo la concretizzazione di comportamenti che tradiscono in pieno i presupposti: nella delibera per l’Osservatorio ci si richiama espressamente a convenzioni (Aarhus), a decreti legislativi e a leggi regionali che invitano ad aprire i percorsi decisionali, in materia di scelte ambientali, alla partecipazione effettiva dei cittadini, singoli o associati. Si dice dell’obbligo, che le istituzioni hanno, di tener conto nelle decisioni dei pareri espressi. In buona sostanza che va alimentata la creazione di opportunità di partecipazione di cittadini singoli e associati a che questi possano partecipare effettivamente al processo decisionale. Poi nella stessa delibera, in concreto, ci si propone di: rendere pubblici i dati tecnico/scientifici riguardanti gli impianti industriali promuovendo la loro comprensione al fine di monitorare e prevenire l’impatto sull’ambiente e sulla salute; osservare che la gestione degli impianti venga fatta nel rispetto della legge e si decide questa struttura: che l’osservatorio sarà composto dal presidente della provincia e dai sindaci dei comuni di volta in volta interessati; che verrà formato un comitato tecnico formato: fino a 4 tecnici nominati dalla provincia, un tecnico dalla Asl, uno dall’Arpat, uno da ciascun comune interessato”. “E i cittadini? – chiedono dall’Associazione – Come per incanto si sono volatilizzati. Ma no, e qui è la sorpresa! Qualora il presidente della provincia o il suo delegato giudichi (lui) che forse è il caso di far partecipare un tecnico in  rappresentanza di tutti i cittadini interessati, potrà richiedere, bontà sua, che si affianchi agli altri 5-8 tecnici di nomina istituzionale. Naturalmente l’osservatorio si riunisce non quando i cittadini, così pienamente coinvolti, ne ravvisassero la necessità, ma quando il Presidente o l’Assessore delegato lo decidono. Se così stanno le cose, a meno che qualcuno ci dica che non abbiamo capito niente, non ci rimane che dire no grazie”.

Fonte: Corriere di Maremma del 15/02/2012